
Un recente documento pubblicato dall’Inail-ISS fa riflettere sul rapporto che esiste tra trasporti pubblici e scuola. Si è molto discusso, specialmente al riguardo della riapertura della scuola superiore, di quanto possano incidere i trasporti pubblici locali nella diffusione dei contagi da coronavirus. In effetti i dati che emergono dal confronto sono molto evidenti. Quindi è d’obbligo considerare con molta importanza l’utilizzo dei mezzi di trasporto da parte degli studenti per andare a scuola e all’uscita per far ritorno a casa.
Cosa dicono i dati sul trasporto pubblico e scuola
Il documento pubblicato dall’Inail e dall’ISS fa riferimento in particolare ai dati che riguardano il trasporto pubblico relativo a gennaio 2020. Prima dell’emergenza sanitaria il maggior uso dei mezzi pubblici avveniva tra le 7:20 e le 7:40 del mattino e tra le 18 e le 19 della sera.
Il documento prende in considerazione i cambiamenti che ci sono stati nella mobilità, considerando come punto di riferimento il periodo tra gennaio e novembre di quest’anno. Si può così rintracciare che la riapertura delle scuole a settembre ha inciso sul determinare picchi dell’uso dei mezzi di trasporto pubblici.
Questo vuol dire che con la riapertura delle scuole gli studenti che hanno utilizzato i mezzi pubblici sono stati molti. Invece con il ricorso alla didattica a distanza l’uso dei trasporti pubblici è stato soggetto ad una decrescita.
Cosa accadrà dopo il 7 gennaio
Gli esperti sottolineano che la questione non va affatto sottovalutata, in rapporto alla situazione esistente tra i trasporti pubblici e lo sviluppo epidemiologico. Bisognerà vedere che cosa succederà il 7 gennaio con la riapertura delle scuole superiori. A questo proposito gli esperti auspicano una collaborazione precisa, che possa evitare conseguenze negative.