Si parla tanto di un ritorno a scuola per il 7 gennaio, almeno in riferimento alle scuole superiori che continuano ad usufruire della didattica a distanza ancora in questo periodo. Il problema è però quello di conciliare il ritorno alla didattica in presenza per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado con la situazione sanitaria del nostro Paese. A questo proposito bisogna dire che le misure dettate dal Governo nelle settimane precedenti per rallentare la curva dei contagi hanno dato qualche frutto, anche se non si è ancora scesi sotto i 10.000 casi.
Il Governo teme la terza ondata dell’epidemia di coronavirus
Il 7 gennaio gli studenti delle scuole superiori, subito dopo le vacanze di Natale, dovrebbero ritornare in classe, facendo il 75% di didattica in presenza e il 25% di didattica a distanza. Ma il Governo ha molto timore a questo riguardo, perché la riapertura delle scuole potrebbe essere il fattore in grado di determinare la terza ondata di epidemia di coronavirus.
Infatti molti temono la situazione di contatto sociale che si verrà a creare con le festività e bisogna attendere anche che si prendano delle decisioni più rigorose sui trasporti pubblici e sugli orari differenziati per le scuole.
Le posizioni del ministro Speranza e di Lucia Azzolina
Il ministro della Salute Roberto Speranza dice di essere molto rigoroso e che in questo momento allentare le misure sarebbe un grave errore. Ha rivendicato il suo plauso nei confronti della Merkel che ha deciso per il lockdown totale.
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha affermato che è essenziale che la scuola riparta e che non vada richiusa nell’immediato.