Mobilità docenti: quali errori non commettere

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Il 21 aprile scade la domanda per la mobilità dei docenti. Già ci sono molte discussioni su questa domanda di trasferimento. Emergono sempre parecchi dubbi da parte degli insegnanti, che vogliono, attraverso questa richiesta presentata al Miur, avere la possibilità di ritornare nelle loro province di residenza. Soprattutto ci sono dei dubbi riguardo alla compilazione di alcuni aspetti precisi della domanda. Ma quali errori non fare per non rischiare che la domanda venga annullata o che venga sottoposta ad una valutazione parziale?

Il controllo degli allegati

Molto importante, secondo gli esperti, sarebbe riuscire ad utilizzare bene il controllo degli allegati. In particolare bisognerebbe assicurarsi che ciò che è stato inserito nella sezione anzianità di servizio del modulo di domanda corrisponda a ciò che è stato dichiarato nell’allegato D.

A questo proposito bisognerebbe cercare di distinguere bene il servizio di preruolo, quello di ruolo o gli anni svolti in altro ruolo. Poi bisognerebbe puntare sul controllo della continuità didattica, che deve essere indicata proprio nell’apposito allegato. Gli anni per la continuità dovrebbero essere almeno tre, senza contare l’anno in corso.

Molta attenzione anche ai titoli indicati. Per tutti i titoli indicati nelle apposite sezioni del modulo bisogna riportare tutti i dati nell’allegato, compresi la denominazione del titolo e l’anno di conseguimento.

Cosa controllare dopo aver inoltrato la domanda di trasferimento

Dopo aver inoltrato la domanda di trasferimento, bisogna controllare se essa è presente nella sezione archivio 2020. Questa sezione è molto importante, perché qui si può controllare anche la valutazione dopo la verifica dell’ATP.

Bisogna poi controllare se gli allegati inseriti sono leggibili e soprattutto se sono scaricabili.