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Linee guida per il ritorno a scuola: le reazioni dopo la diffusione della bozza

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di Redazione

24/06/2020

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È passato poco tempo dalla pubblicazione della bozza relativa al piano per la scuola del prossimo anno. L’anno scolastico 2020-2021 inizierà a settembre e nel nuovo piano predisposto dal Ministero trovano posto le linee guida per il ritorno in classe di studenti e docenti. Ma la bozza, a poche ore dalla diffusione, non ha mancato di suscitare polemiche proprio tra gli insegnanti, ma critiche sono arrivate anche da parte di dirigenti scolastici e dei genitori degli alunni.

Le linee guida della bozza

L’obiettivo del Ministero consiste nel fare in modo che si possano creare delle vere e proprie classi spezzettate. Dei gruppi di piccole dimensioni di studenti potrebbero essere creati, secondo quanto viene specificato nella bozza del prossimo piano scuola, anche con alunni di età differenti. Le lezioni dovrebbero passare da 60 minuti a 40 minuti. Inoltre potrebbero essere messi a punto degli insegnamenti trasversali, con l’obiettivo di creare degli accorpamenti di discipline e quindi di risparmiare alcune ore di lezione durante la settimana. Infine viene prevista anche una didattica di tipo misto, in particolare per gli studenti più grandi. Per le scuole superiori infatti si parla di lezioni metà in presenza e metà a distanza, seguendo il principio della multimedialità con la quale docenti e studenti si sono ritrovati ad avere a che fare negli ultimi mesi.

Le reazioni di genitori, presidi e sindacati

Non sono favorevoli i genitori. Costanza Margiotta, del comitato Priorità alla Scuola, ha spiegato che tutto questo finirà con il creare dei danni enormi ai ragazzi, dal momento che verrebbe persa ogni continuità nella programmazione didattica. I dirigenti scolastici saranno coloro che dovranno prendere le decisioni per una vera e propria riorganizzazione delle scuole. Alessandro Artini, dell’Associazione nazionale presidi, ha spiegato che gli istituti scolastici non sono adeguati per gestire questa situazione da soli, anche per la mancanza di spazi e di insegnanti. Anche i sindacati si sono mostrati critici in seguito alla diffusione delle linee guida sul piano scuola 2020-2021. In giornata dovranno discutere la bozza in questione e chiederanno delle modifiche.
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